Tommaso Ingrosso: da Massa e Cozzile alla serie A1 passando dagli States
Mamma Simona giocava a basket in serie A. Papà Franco anche. Tommaso Ingrosso non poteva non appassionarsi al basket. Madre Natura gli ha poi regalato un’altezza invidiabile di 208 centimetri. Lui, con tanto allenamento e dedizione, ha fatto il resto, arrivando ad esordire in serie A a 16 anni e giocando stabilmente nella nazionale italiana di categoria. Lo abbiamo incontrato nel bel mezzo dei suoi allenamenti estivi, quelli che «ti danno la benzina per tutta la stagione successiva» come lui stesso ci dice. La tua passione nasce fin da giovanissimo? «Assolutamente si. I miei genitori giocavano a basket a livello professionistico, sono cresciuto intorno a palazzetti dello sport, allenamenti e canestri. E’ stato naturale appassionarsi a questo sport». Prima è arrivata la passione, poi è esploso il tuo talento… «Fino a 14 anni ho giocato a Massa e Cozzile più per divertimento che per altro. Poi sono andato via di casa per trasferirmi a Treviso, dove ho iniziato a fare le cose seriamente. Fu uno grosso cambiamento: passai da giocare in provincia ad una squadra che militava in Eurolega! L’anno dopo sono andato a Siena, dove ho giocato un ottimo campionato. Gli allenamenti erano durissimi, ma impegnandomi sono arrivato ad esordire in serie A a 16 anni. Siena in quegli anni era tra le più forti squadre in Europa, in rosa c’erano tanti che avevano giocato in Nba. Una soddisfazione immensa, quattro anni fantastici!». Squadre di club ma anche un impegno fisso nelle Nazionali di categoria. Cosa si prova a vestirsi di azzurro? «La Nazionale ti da tantissimo: rappresenti il tuo paese, vedi premiato il tuo lavoro fatto durante tutto l’anno e ti permette di confrontarti con tanti altri giocatori talentuosi». E poi è passato un treno imperdibile: quello con destinazione USA. «Alcuni coach americani mi avevano notato proprio durante le partite con la nazionale. E’ stato così che nel 2013 sono andato a Charlotte, nel North Carolina. Un’esperienza incredibile, che mi ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti soprattutto nella mentalità: a quei livelli devi essere grosso di fisico ma soprattutto “grosso” di testa. E su questo tipo di allenamento gli americani sono i più forti di tutti. Anche l’anno successivo ho giocato negli USA, ma poi sono poi tornato in Italia, questa volta a Chieti… ancora più determinato ». Quest’anno hai giocato in serie A1 con la Pasta Reggia Caserta. Com’è andata? «Quest’anno ho giocato a sprazzi. E’ stata la prima “vera” stagione di serie A, perchè quando ho esordito a Siena ero poco più che un ragazzino. E’ stata comunque un’annata formativa: mi sono fatto trovare pronto quando contava e ho aiutato la mia squadra». E il prossimo anno? «Ancora non lo so. Sicuramente ho voglia di giocare le partite, rimanere in panchina è frustrante: voglio vivere il campo e giocare, anche a costo di fare una stagione in A2. E’ un campionato con tanti italiani, molto tecnico ed affascinante… vedremo». Tommaso nel tempo libero… cosa fa? «Mi piace stare con i miei amici, che sono gli stessi da una vita. Uscire con loro e viaggiare: oltre alle trasferte di lavoro, ogni anno mi piace visitare almeno un posto nuovo. Quest’anno andrò a Lanzarote! ». Un sogno sportivo nel cassetto? «Riuscire a far parte di un progetto che parte dal basso e arriva davvero in alto. Un po’ come Trento negli ultimi 4 o 5 anni: dalla B2 all’A1 con lo stesso “nucleo” di giocatori. Il loro è un progetto che ammiro molto. Ecco… vorrei riuscire a far parte di qualcosa del genere!». A Tommaso Ingrosso tutta la nostra redazione augura una fantastica stagione 2016/2017: in bocca al lupo!