Silvia Tamarri, la rundagia che amava correre è volata via correndo
Mia figlia mi ha fatto leggere un post di Chiara, la figlia di Silvia e Andrea e ho avuto difficoltà ad arrivare in fondo, ma piangendo ci sono arrivato. Scrive che l’11 settembre è caduta la sua torre, cara Chiara hai scritto un pensiero di una profondità grandissima, brava e grazie!
Silvia era anche nei Rundagi una torre, era un riferimento, per com’era, per come ha rappresentato appieno lo spirito della nostra società: correva con la gioia nel cuore, e correva davvero bene, trovava il tempo di correre senza grosse ambizioni, anche se in gara il suo agonismo lo tirava fuori, eccome! e da quando era veterana sempre di più e lo dimostrano i tanti podi di questo ultimo anno. So che avrebbe voluto ancora crescere… me lo ha confessato un bravo allenatore dopo il 5° posto a Casacolorun.
Silvia era affezionata alla società dei Rundagi, molto affezionata, la tuta l’ha portata in cielo con lei, la viveva, partecipava alla vita di società, partecipava alle gare, era elegante come il suo modo di correre, era gentile come il suo sorriso che non mancava mai e chi mai lo potrà scordare. Sono arrivate tante email, anche da chi non la conosceva direttamente ma nel vedere la foto sul giornale i runner l’hanno subito riconosciuta, la runner garbata, gentile, che si capiva fin da subito che correre per lei era un po’ come volare…e alla fine correndo è volata via in quella mattina dell’11 settembre.
Tante volte ho corso alcuni km con lei, dava il ritmo, perché cadenzava la falcata, poi forza silvia! e ognuno faceva la sua corsa, dando il massimo! quello sempre. Ricordo che era il 6 gennaio 2016, Silvia era una giovane rundagia tesserata dall’anno prima, alla corsa della Befana all’Isolotto, diluviava, eppure Silvia c’era con Andrea, il marito, che non era ancora Clint, il forte Clint.
Ho davanti agli occhi una foto di Silvia, mentre mette dietro Grobny, che diceva essere infortunato, mah….a questa corsa notai subito il suo bel stile, e mi sorprese la sua corsa facile, che partiva dal cuore, non criticava, non parlava solo di corsa…aveva parole buone per tutti, con Andrea erano diventati una delle belle famiglie che corrono con noi, un pezzo di vita familiare dedicato ai Rundagi, fino a quel maledetto messaggio di Stefano che non avrei mai voluto leggere, fino alla telefonata di Emiliano… tutto troppo triste, troppo brutto, per essere vero, la faccia di Alessandro, il suo silenzio improvviso, tutto il gruppo dei rundagi improvvisamente ha perso l’allegria, la chat si ferma, ognuno prega per Silvia, e ci crediamo fino alla fine ma anche i più ottimisti come me del resto, alla fine perdono le speranze, ma rimane per tutti questo meraviglioso esempio di vita sportiva e familiare, questo meraviglioso esempio di come interpretare lo sport: con spontaneità ma con serietà ed impegno, portando tutte le persone che ha amato a farglielo praticare, perché lo sport, la corsa è vita, è amore e tu Silvia sarai per noi Rundagi e per sempre la nostra bandiera: lenti ma fieri. Grazie Silvia… i Rundagi saranno sempre vicini alla tua famiglia.
Guido Barlocco