Senti come “suona” la parità di genere
“È arrivato anche in Italia Keychange, un progetto di musica e parità di genere che si auto-definisce un moviment opionieristico internazionale che vuole contribuire alla trasformazione della industria musicale”. Il manifesto di Keychange parte dall’analisi di uno status quo decisamente sbilanciato a favore degli uomini, che oltre a guadagnare mediamente il 30% in più delle colleghe donne, rappresentano anche il 70% del totale degli artisti coinvolti in festival pop in USA e UE. Nel circuito globale di classica contemporanea, oltre l’80% dei compositori le cui opere vengono eseguite sono uomini.
I NUMERI – Il movimento internazionale a supporto d i Keychange impone agli aderenti al programma l’impegno a colmare il gap di genere entro il 2022, puntando ad un deciso 50% di rappresentatività istituzionale, manageriale ed artistica. Investendo in talenti emergenti Keychange incoraggia nel contempo festival musicali, orchestre , conservatori, emittenti, sale da concerto, agenti, etichette.
L’ASPETTO OPERATIVO – Il progetto ha un interessante aspetto operativo: attraverso lo scouting di personalità internazionali appartenenti a generi sotto-rappresentati nella industry si invitano festival, istituzioni, imprese a dare maggiore spazio al tema della uguaglianza in maniera concreta proprio attraverso un maggiore protagonismo di tali soggetti. In tre anni sono previsti 40 incontri sul tema in tutto il mondo. “Siamo contenti – spiega Vanessa Reed – che grazie a Music Innovation Hub e FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana , Keychange approdi oggi in Italia. Linecheck ospiterà nel 2020 una delle tappe fondamentali del percorso che in 3 anni ci porterà all’obiettivo della parità di genere e ci auguriamo che come successo già negli altri Paesi, e come successo per FIMI, possano essere innanzitutto le istituzioni a supportare un programma che potrebbe rivoluzionare non solo il mondo della musica pop ma anche il mondo della musica classica e contemporanea, puntando sul nuovo protagonismo di autori, editori, imprenditori appartenenti alle categorie di genere sotto rappresentate.
L’ADESIONE DELLA FIMI – La prima entusiastica adesione nel nostro Paese al progetto è stata quella di FIMI, che rappresenta le maggiori imprese produttrici e distributrici del settore discografico, il cui Presidente, Enzo Mazza, ha dichiarato che “Il tema della diversity e dell’inclusione è sempre più sentito anche nel l ’ industria discografica. È fondamentale creare le migliori condizioni perché questo settore possa continuare a crescere e prosperare grazie a tante figure professionali senza nessuna distinzione o barriera. Sono certo che iniziative come questa, alla quale FIMI è orgogliosa di dare il proprio contributo porteranno a tangibili progressi”.