Primavera: fiori, passeggiate… e allergie
Bel tempo, aria frizzante, e tanta voglia di vivere all’aperto il risveglio della natura. La primavera è la stagione perfetta per passeggiare in mezzo al verde tra boschi, parchi e colline in fiore. Non per tutti però le giornate all’aria aperta possono essere sinonimo di benessere e buonumore. Se starnuti e occhi gonfi accompagnati a un malessere fisico non vi danno tregua, allora fate parte della statistica che vede un italiano su tre vittima delle allergie primaverili. Gramminacee, pollini e chi più ne ha più ne metta. Sono molto gli elementi “incriminati”. Per chi deve fare i conti con rinite e irritazioni la delizia di uscire fuori casa può trasformarsi in una vera croce. I dati sul fenomeno vedono un aumento costante della diffusione delle allergie, dovuto a modificazioni dell’ambiente e in particolare al peggioramento dell’inquinamento dell’aria. Anche se sono tanti i fattori coinvolti contro cui puntare il dito come quelli ereditari, di certo l’inquinamento acquisisce un peso sempre più importante. Secondo lo studio condotto da Jalbert “Allergy & Clinical Immunology”, l’inquinamento, infatti, altera direttamente la composizione dell’aria e aumenta il rischio di allergie. Quali sono le sostanze più “pericolose”?Quelle prodotte dai motori di automobili, camion e altri veicoli e quelle che derivano dall’attività di alcune industrie. Questi fattori, se pur in via indiretta, modificano il clima, aumentando le temperature da un lato e modificando frequenza e intensità delle piogge dall’altro. Questo, a sua volta, cambia tempi e modi di rilascio dei pollini. Il risultato finale di tutti questi cambiamenti è un’esposizione più ampia a vari tipi di allergeni e un aumento del rischio di comparsa di allergie. Come correre ai ripari allora? Grazie allo studio di questi fattori sarà possibile valutare la distribuzione degli allergeni aerei nelle varie parti di un Paese e nei diversi periodi dell’anno. Anche le caratteristiche delle sostanze che inducono allergie vanno definite, per gestire al meglio le congiuntiviti e le riniti allergiche. Si potranno, per esempio, prevedere i luoghi e i periodi di maggior esposizione al contatto con gli allergeni e, se possibile, ridurre o prevenire del tutto tale esposizione, specie per quanto riguarda i bambini.
Nel frattempo possiamo attrezzarci con qualche piccolo accorgimento. Come evitare di uscire negli orari più caldi della giornata o quando c’è molto vento, e quindi maggiore concentrazione pollinica. Non tutti sanno che gli allergici dovrebbero fare a meno di stare all’aria aperta in prossimità di un temporale,perché questo fenomeno libera i pollini che si concentrano poi nell’aria. Se il fumo è dannoso per tutti, lo è ancora di più per chi si trova a convivere con i fastidi di naso gocciolante e prurito.
Buona norma è anche non frequentare luoghi dove si fuma e stare lontano in genere da posti polverosi e fumosi. E poi, oltre al calendario classico, il suggerimento è segnare il calendario pollinico, con tutte le date delle fioriture in base alla regione di appartenenza o in previsione di un viaggio. E per non rinunciare a un giro in bici o motorino, la regola è usare sempre occhiali da sole e mascherina per proteggere le zone più colpite.
Letizia Lavorini