Pistoia, capitale italiana della cultura 2017

mar16_capitale_italiana_della_culturaLa città toscana ha battuto le altre  otto concorrenti ottenendo l’ambito  titolo di Capitale italiana della Cultura  per l’anno 2017.  Prenderà il posto della lombarda Mantova  che fino alla fine del 2016 deterrà  il prestigioso status. La proclamazione  a Capitale italiana della Cultura 2017  è avvenuta lunedì 25 gennaio nel Salone  del Consiglio Nazionale del Ministero  dei beni e delle attività culturali  e del turismo a Roma. A comunicare la  notizia al ministro Dario Franceschini,  che ha già annunciato la preparazione  del bando e dell’iter per la proclamazione  della Capitale della cultura italiana  2018, è stato il presidente della giuria  Marco Cammelli. Le città in lizza erano  Aquileia, Como, Ercolano, Parma, Pisa,  Spoleto, Taranto, Terni e Pistoia. Una vittoria  a sorpresa: incredula e contentissima  pure la giovane assessore alla cultura  Elena Becheri lì presente. Le favorite,  infatti, erano altre, ma proprio questo  l’ha resa ancora più bella. Dove nasce il  titolo di Capitale italiana della Cultura?  Dopo il successo del processo di selezione  della Capitale europea della Cultura  2019, ottenuto da Matera, lo scorso  anno il governo ha deciso di indire  una gara annuale per il titolo italiano  così da sostenere e incoraggiare l’autonoma  capacità progettuale delle città  italiane nel campo della cultura, in modo  tale da far recepire territorialmente  in maniera sempre più diffusa il valore  della leva culturale. La Capitale europea  della Cultura toccherà all’Italia ogni  quattordici anni, quindi, dopo Matera  2019, la prossima volta sarà nel 2033.  Ma nel frattempo, per non disperdere  le bellezze italiane, ecco che è nata l’idea  di trasportare il titolo a livello locale.  Questi gli scopi previsti nel bando:  stimolare una cultura della progettazione  integrata e della pianificazione strategica,  sollecitare le città e i territori a  considerare lo sviluppo culturale quale  paradigma del proprio progresso economico  e di una maggiore coesione sociale,  valorizzare i beni culturali e paesaggistici;  migliorare i servizi rivolti ai  turisti, sviluppare le industrie culturali  e creative, infine, favorire processi di rigenerazione  e riqualificazione urbana.  Adesso, però, veniamo alle motivazioni  per cui Pistoia ha vinto su tutte le altre,  indicate nella nota: area centrale  urbana, relazioni territorio circostante,  ampiezza dei settori, gestione sistema  bibliotecario, budget importante  ma realistico, partenariato di sistema e  internazionale. Il progetto presentato  dalla città toscana ha pienamente interpretato  le risorse esistenti sul territorio  proiettandole in uno scenario non solo  locale ma anche internazionale di avanzato  sviluppo del patrimonio culturale  e della partecipazione associativa. Insomma,  niente di poco conto.  L’occasione per la città è molto importante  perché le permetterà di farsi strada  a livello italiano ma anche internazionale  soprattutto dal punto di vista  turistico. L’Italia è il paese delle grandi  città d’arte, è vero, ma ci sono anche  piccoli e preziosi gioielli come Pistoia  che meritano di essere scoperti.  Proprio per città come questa è stato  introdotto il titolo di Capitale italiana  della Cultura, per permettere ai comuni  meno conosciuti di farsi notare in tutta  la loro bellezza e autenticità e in quanto  a queste ultime due, inutile dirlo, Pistoia  non poteva non vincere.

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