Le memorie del Generale Giorgio Filippini
Una vita trascorsa a servire e difendere lo Stato con una divisa addosso. Una vita travolgente e un’appassionante carriera militare racchiusi in un libro fresco di stampa, dal titolo “Ricordi di vita militare”. La storia è quella del Generale Giorgio Filippini, cagliaritano di nascita ma montecatinese d’adozione. La sua vita è intrecciata alla storia del nostro paese, dalle pagine piene di speranza della ricostruzione dopo la guerra, a quelle paurose degli “Anni di Piombo”. Il futuro Generale Filippini iniziò il suo percorso a Napoli, alla nota scuola militare “Nunziatella”. Il percorso da ufficiale, oggi come allora, era lungo e impervio ma Giorgio Filippini all’età di 21 anni era già ufficiale. Fu allora che si compì il suo sogno: diventare carrista. «Sono sempre stato affascinato dai carri armati. Venni trasferito al “Car” di Avellino e poi alla “Scuola truppe corazzate” di Caserta. Furono anni esaltanti, in cui imparai tutto su questi mezzi». Seppur nel pieno della sua carriera militare, il Generale Filippini era un giovane ragazzo poco più che ventenne. E, mentre era in servizio a Legnano, vicino Milano, si innamorò di Annamaria, tutt’ora sua moglie: «La fine degli anni ‘50 fu un periodo spensierato per me. In caserma c’erano momenti divertenti, di grande complicità coi miei commilitoni. Poi conobbi mia moglie… e adesso sono 50 anni che siamo sposati! ». Dagli anni della spensieratezza, a quelli del rischio e della paura. L’Italia da fine anni 60’ entrò lentamente nei cosiddetti “Anni di Piombo”: attacchi terroristici di matrice rossa e fascista, il timore della Nato di una possibile invasione sovietica in Italia, lo spettro di una guerra nucleare. Anni non facili per un uomo in divisa: «C’era molto lavoro da fare. Noi eravamo pronti al peggio, molti temevano lo scoppio della guerra». Filippini lavorava anche come informatore dei Servizi Segreti Italiani. Un ruolo molto delicato ma fondamentale in quegli anni di grande tensione: «Avevamo diversi infiltrati all’interno delle nostre caserme. C’erano i “Proletari in divisa” che compivano azioni sovversive all’interno dell’Esercito. Il mio compito era trovarli e segnalarli». Come se non bastasse, nel 1976 ci fu il terribile terremoto del Friuli. E Filippini era lì: «Ero di servizio a Pordenone. La mia famiglia viveva poco distante, ho avuto molta paura. Si salvarono, ma tanti altri non furono così fortunati. Quelli li ricordo come anni bui, forse i più brutti di tutti». La storia del Generale è densa di tanti altri avvenimenti e ricordi vividi. La sua vita è quella di un brillante ufficiale che ha toccato da “addetto ai lavori” tutte le fasi della storia italiana dell’ultimo mezzo secolo. Il risultato sono le sue memorie nel libro “Ricordi di vita militare”, edito da Youcanprint.
Per maggiori informazioni o per acquistare il libro basterà inviare una e-mail a giorgiofilippini4@gmail.com.