Il tempo sta cambiando: il Nino e i suoi effetti sul nostro clima

dic15_climaIl 2015 sara ricordato sicuramente per l’estate caldissima, una delle piu calde di tutti i tempi alle nostre latitudini, seguita da un inizio autunno altrettanto generoso nelle temperature e povero di pioggia. Ed adesso, dopo l’improvviso assaggio di inverno di fine novembre, con temperature che in alcune zone del nostro Padule di Fucecchio hanno toccato i -2/3 gradi e l’apertura degli impianti sciistici all’Abetone, ci chiediamo se siano vere le previsioni che vorrebbero un inverno freddissimo dopo un’estate caldissima. Ma a cosa sono dovuti questi estremi meteorologici? La spiegazione potrebbe trovarsi in El Nino (il fanciullo), fenomeno oceanico che avviene letteralmente dall’altra parte del mondo: nel Pacifico centrale. Dobbiamo immaginarci l’oceano Pacifico come uno specchio d’acqua su cui soffiano continuamente venti chiamati Alisei, che spingono gli strati di acqua superficiale calda dal Peru all’Indonesia, cioe da Oriente ad Occidente, determinando una differenza di temperatura notevole tra le coste piu calde del Pacifico Occidentale (Australia e Sud Est asiatico) e quelle piu fredde del Pacifico Orientale (Americhe). Ogni 5 anni circa puo succedere che gli Alisei spingano con minore forza, con la conseguenza che la temperatura del Pacifico tenda ad uniformarsi tra Ovest ed Est. Avremo quindi temperature dell’oceano piu alte del normale in California e in Peru e piu basse del normale in Indonesia. Questo fenomeno si chiama El Nino appunto, ha una ricorrenza ogni 3-7 anni. L’ultimo c’era stato nel 2010, e particolarmente forte fu quello del 1997/1998. L’attuale El Nino ha iniziato a manifestarsi alla fine del 2014, ma e poi rimasto in una fase di stallo fino ad inizio estate quando ha iniziato a mostrarsi come il piu intenso degli ultimi 65 anni. La diminuzione del gradiente di temperatura tra America e Australia fa si che le normali correnti oceaniche vengano modificate. A loro volta le correnti oceaniche, che spingono le masse d’aria a contatto con le acque, vanno a modificare anche le correnti atmosferiche, approfittando del momento di calma degli Alisei. Pensate ad una bacinella di acqua, mettetevi da un lato e soffiate, vedrete delle onde che si formano nel senso del vostro soffio. Smettete di soffiare e vedrete per reazione il formarsi di increspature che si distribuiscono in tutti i sensi della bacinella. Gli effetti immediati sono una combinazione di alta pressione e quindi tempo sereno e senza pioggia nel Pacifico Occidentale, in Australia e sud est asiatico, e di bassa pressione, quindi piogge e tempo instabile nel Pacifico orientale, la costa delle Americhe. Ma se e facile comprenderne gli effetti su Americhe, Australia e sudest Asiatico, come interessa l’altro lato del mondo, l’Europa per intendersi? Il tema e abbastanza dibattuto: sicuramente El Nino ha ha conseguenze dirette importanti lungo tutta la fascia tropicale del mondo, quella sulla stessa traiettoria della corrente pacifica. Sconvolgimenti climatici si hanno in India come in Africa. E questo puo farci capire come la spiegazione possa essere molto semplice: la modificazione delle correnti atmosferiche nella zona del Pacifico porta alla modificazione delle correnti atmosferiche in tutto il globo, seppur in misura minore. Pensiamo alla nostra atmosfera come ad una pelle che riveste il nostro pianeta. Se da una parte del mondo, sul Pacifico appunto, la tiro, dall’altra, cioe da noi si deve allungare e viceversa. E si dovra allungare tanto piu la tiro. Facile capire quindi che con El nino alla massima potenza degli ultimi 65 anni la “pelle” sara tirata tanto. La questione e capire da che parte si allunga: si allungheranno le correnti Centro meridionali venendo a coprirci dall’Africa come in questa caldissima estate oppure si allungheranno le correnti polari scendendo sull’Europa? Cosa dobbiamo aspettarci quindi per l’inverno? E’ presto per dirlo, ogni buon meteorologo vi risponderebbe in questo modo. Sicuramente possiamo affermare che potremmo avere delle sorprese, nel senso che la modificazione delle correnti d’aria potrebbe portare ad un inverno freddissimo con discesa delle correnti polari sul nostro continente o viceversa ad un inverno mite se come in estate dovessero prevalere di nuovo le correnti centro meridionali provenienti dall’Africa. In ogni caso, vale la pena di dire: il tempo sta cambiando.

Gabriele Balducci

Recent Posts