Daniele Sorbello: dalla Valdinievole al campionato di serie B
Un piccolo miracolo sportivo: è quello dell’Entella, squadra di Chiavari, in Liguria, che nel 2014 si è resa protagonista di una clamorosa quanto storica promozione in serie B, la prima della sua storia, dopo anni passati sui campi di serie C ed Eccellenza. In questo miracolo sportivo, che continua ancora oggi con l’Entella stabilmente in serie B, c’è anche un “pezzo” di Valdinievole: Daniele Sorbello, valdinievolino doc, è il preparatore atletico di questa squadra. Il suo è un lavoro fondamentale per mettere in condizione i giocatori biancocelesti di giocarsi la vittoria in un campionato difficilissimo come quello di serie B. Incontro Daniele nel suo studio Pilates di via Empolese a Monsummano. «Il mio è un lavoro delicato – racconta Sorbello –, si tratta di far star bene il fisico ma anche la testa dei giocatori. Sono un loro confidente: tra me i giocatori deve scattare un rapporto di fiducia reciproca per allenarsi al meglio». Daniele Sorbello è un istruttore di ginnastica posturale, meglio conosciuto come “pilates”. I suoi studi su questa disciplina vengono, per la prima volta nel calcio professionistico, applicata nella preparazione atletica dei giocatori. «Nel calcio, anche nelle categorie più alte, ci si allena come vent’anni fa, non è cambiato quasi nulla. Sono contento di aver portato una ventata nuova all’interno degli allenamenti: non conta solo correre, ma anche star bene fisicamente e farsi meno male». I giocatori cosa ne pensano di questa innovazione negli allenamenti? «Il pilates viene molto apprezzato dai giocatori che alleno. Succede perchè si sentono più in forma, resistono meglio alle sollecitazioni muscolari e agli infortuni: si allenano tutti volentieri».
Come ti è venuta la passione per il calcio e lo sport? «Da ragazzino giocavo a calcio ed ero arrivato a buoni livelli come difensore centrale ma poi ho dovuto interrompere il calcio giocato per un infortunio. Ho studiato all’Isef di Firenze (Istituto superiore di Educazione fisica – n.d.R.) e mi sono appassionato alla disciplina del pilates. Non potevo più giocare ad alti livelli ma potevo allenare ad alti livelli. La mia carriera è iniziata nel 2000, quando ero preparatore della Pistoiese. Da lì ho cominciato a fare, accompagnando il mio collega ed amico Alfredo Aglietti che fa l’allenatore, e non ho più smesso…».
Secondo te una squadra, con tutto il rispetto, “provinciale” come l’Entella può arrivare ad alti livelli? Le provinciali possono ancora vincere nel calcio? «Non esiste nessun complotto che vieti ad una squadra provinciale di vincere. E’ una mera questione di soldi: i giocatori più bravi fanno la differenza e solo le squadre di un certo livello se li possono permettere. E’ un meccanismo semplice ma piuttosto radicato, duro da cambiare».
Hai un sogno nel cassetto? «All’Entella sto benissimo e mi piace il lavoro che faccio. Però, prima di chiudere la carriera, vorrei essere preparatore atletico di una squadra di serie A. Ho allenato in tutte le categorie, ma la massima serie ha un fascino molto forte. Oltre a questo sogno, voglio portare avanti i miei progetti: continuare a studiare pilates ed applicarlo al calcio professionistico, oltre che nel mio studio di via Empolese». In bocca al lupo a Daniele e alla “sua” Entella!