Accoglienza profughi, politica e rischio business
Suo malgrado, è diventato un caso nazionale: parliamo dei migranti accolti a Marliana. Nei primi giorni di febbraio la vicenda è salita agli onori della cronaca italiana dopo le parole del sindaco Marco Traversari: alla notizia di altri migranti in arrivo nel piccolo paesino di montagna il sindaco ha tuonato «Se arrivano davvero, io mi dimetto». Si, perchè in tutto il comune di Marliana (che comprende un vasto territorio sulla montagna pistoiese) risiedono 3.200 abitanti, ma nel borgo storico centrale ne vivono si e no una cinquantina. In paese, tra canonica e strutture private, erano già una ventina i profughi ospitati.
Tra il 6 e il 7 febbraio ne sono arrivati altri 27, che hanno portato ad oltre 50 il numero di persone ospitate nel solo centro storico. Un numero, a detta di molti, improponibile per via della proporzione tra residenti e profughi. E’ così che il sindaco si è lasciato andare alla minaccia di dimissioni, registrando il suo messaggio e diffondendolo via telefono a tutti i residenti. E’ scoppiato un putiferio politico: il Partito Democratico ha parlato di «parole irresponsabili da parte del sindaco», mentre i politici di destra hanno solidarizzato con Traversari perchè «esasperato da una situazione insostenibile».
Ad ogni modo, due giorni dopo i nuovi arrivi di migranti, il sindaco Marco Traversari ha fatto totale dietrofront: «Avevo annunciato le mie dimissioni sperando che questa mia provocazione portasse a qualche cambiamento, ma avendo ricevuto dalla prefettura la comunicazione che sono in arrivo altri profughi all’albergo di Marliana, mi sono convinto che adesso è fondamentale ricoprire al meglio la mia carica di sindaco».
Tutto bene, tutto finito? Ni. Il sindaco è rimasto al suo posto così come i migranti, ospitati all’hotel Europa e nelle altre strutture messe a disposizione dai proprietari. Gli animi sono però inquieti e l’opinione pubblica divisa. Molti dei cittadini marlianesi, caso limite per proporzione migranti-residenti, non è contraria all’accoglienza di queste persone ma ovviamente non tutti sono d’accordo. A Marliana, come in altri centri della Valdinievole, il motto “Basta accoglienza, prima gli italiani” diventa sempre più diffuso ed esasperato. Ospitare dignitosamente delle persone bisognose (fino a prova contraria) comporta comunque dei costi sociali non indifferenti.
Secondo uno degli ultimi bandi indetti per la gestione dei migranti, ogni soggetto incaricato all’accoglienza ha diritto a 32,5 euro al giorno per ogni migrante ospitato presso le strutture di sua competenza. Nonostante questi episodi, il modello Toscana di “accoglienza diffusa” è considerato uno dei migliori presenti sul territorio nazionale in quanto, almeno in linea teorica, non crea ghetti ma cerca, nei limiti del possibile, di integrare gli stranieri dentro il tessuto cittadino. Insomma: i migranti che hanno la buona sorte di arrivare in Toscana stanno meglio rispetto ad altre zone d’Italia, mentre tra i cittadini si alternano indifferenza, ospitalità e rabbia. Le elezioni però sono dietro l’angolo e il tema dell’accoglienza, più che un’emergenza umana, diventerà terreno di scontro tra i contendenti alla poltrona di sindaco e al governo.
Francesco Storai – Dir.