Montecatini: il grande successo del Maxibasket e della città
Forse non tutti si aspettavano un evento di questa portata. E’ vero, la locuzione “mondiale” la si conosceva, ma non sempre è stata garanzia di successo, di manifestazione ben riuscita. Ed invece, il mondiale di Maxibasket 2017 di Montecatini non solo è “filato liscio” ma è andato decisamente oltre le più rosee aspettative. L’Italia del basket ha fatto la sua parte: gli azzurri hanno conquistato due ori con le nazionali maschili over 40 e over 50, grazie anche all’”eterno giovanotto” Mario Boni, protagonista assoluto in campo. Secondo chi scrive però, la vittoria più bella è arrivata dal clima di “grande evento” che la competizione ha regalato al nostro territorio nel corso delle due settimane di competizione. Bastava una passeggiata a Montecatini e un’occhiata, anche distratta, alla città per capire che c’era qualcosa di diverso nell’aria, qualcosa di bello: le divise colorate dei turisti, ristoranti e negozi pieni di gente da tutto il mondo sorridente e festosa, il miscuglio di lingue… situazioni che la Valdinievole sperimenta per buona parte dell’anno, ma che durante questo mondiale sono apparse decisamente più vivaci, più ricorrenti. Senza cercare la polemica, la mente è andata alla vicina Pistoia, protagonista quest’anno del suo anno da capitale italiana della cultura; pur trattandosi di un evento spalmato su un intero anno solare, il nostro capoluogo di provincia non ha mai dato la sensazione di essere al centro di un evento speciale: è e rimane Pistoia, con i suoi turisti come se ne vedono in tutte le città toscane, le consuete mostre, i festival… esattamente come tutti gli anni. A Montecatini, invece la sensazione era proprio quella di un grande evento. Che le cose si “mettevano bene” lo si era capito dal principio: il 1 luglio circa 6mila persone hanno sfilato per le vie del centro per ritrovarsi, più o meno come succede alle Olimpiadi, all’ippodromo Sesana percorrendo la pista e sfoggiando orgogliosi le bandiere delle proprie nazionali. Tanto divertimento, voglia di socializzare, di farsi selfie, di stringere amicizie, mandando al diavolo una volta per tutte la paura del “diverso”, in un periodo come questo costellato da diffidenza e razzismo. Montecatini, con questo Mondiale, ha rivissuto per qualche giorno i suoi fasti migliori, in un epoca che – vuoi per la crisi, vuoi perchè il termalismo non “tira” più come un tempo – non permette più grandi exploit. Al di là delle convinzioni politiche, una cosa la si può dire: Alessandra De Paola, assessore al turismo montecatinese, ha fatto centro. Insieme a Mario Boni (ideatore e organizzatore instancabile, come raccontato nel numero di Quello Che C’è di giugno a pag. 38) ha portato la Valdinievole dentro una manifestazione che ha incassato quasi 10 volte quanto è costata. «Il nostro comune ha speso 150mila euro ma il risultato dell’indotto è stato straordinario, quasi un milione di euro» ha raccontato orgogliosamente in un’intervista al quotidiano “Il Tirreno”. Un esame non facile superato a pieni voti, perchè il rischio flop era dietro l’angolo. Montecatini si conferma un’ottima candidata per ospitare grandi eventi di portata nazionale internazionale, sportivi e non solo. Pistoia prenda appunti: organizzare qualcosa di splendido senza spendere capitali esorbitanti si può.