La nobile storia di Villa Forini Lippi a Montecatini
L’antica villa, circondata da un parco secolare e caratterizzata dall’elegante loggetta in cui converge la doppia scalinata in pietra serena, ha una storia romantica, con risvolti addirittura commoventi. Il nucleo originale della villa esisteva già nel XVII secolo, anche se allora veniva chiamata villa di Bravieri. Per due secoli, i suoi dintorni devono aver risuonato delle voci, a volte aspre, dei contadini intenti alla cura dei poderi, degli schiocchi di frusta e dei fischi acuti dei barrocciai attraverso le brume paduline, delle corse e delle risate di ragazzi e fanciulle nella stagione del raccolto. Come ci spiegano Bruno Fortina e Roberto Pinochi ne “La Villa Forini-Lippi”, il complesso residenziale passò di nobile mano in nobile mano: da quelle di Andrea di Carlo Medici, a quelle della famiglia fiorentina dei Marzichi, per arrivare a quelle del dottor Antonio Banti – siamo già nel 1839 – e successivamente in quelle dei suoi figli, Vittorio, Leopoldo e Scipione (nomi per nulla impegnativi…) In un catasto di epoca granducale, la proprietà era descritta come: “…ampia 7195 metri quadri, l’oratorio annesso 90 metri quadri, vi sono poi orti, tre case coloniche, un’ontaneta ed una peschiera di 390 braccia quadre.” Valore del tutto, 18500 scudi fiorentini. Almeno questa fu la somma – inutile chiedere il controvalore in euro, erano comunque un sacco di soldi – pagata dal farmacista Emilio Forini per la villa e per i poderi limitrofi di Pineta, Bravieri, Tettoia, Orto, Cappella e Vinaia. E’ la vigilia dell’unità d’Italia: Emilio Forini convola a giuste nozze con la Marchesina Lippi – Ah, l’amour!- e il doppio nome passa sia alla villa che al figlio Guido, che ha lungo vi risiederà. Arrivare al Novecento è un attimo. Su tutto il mondo si addensano le nere nubi dei regimi totalitari e della guerra. La Valdinievole vorrebbe rimanere un’isola felice, lontana dalla follia dilagante, ma non ce la fa. Villa Forini-Lippi però, in un certo senso, fa eccezione. Mentre sul ghiaino dei suoi vialetti scricchiolano gli stivali invasori della Wermacht e delle SS, dalle sue finestre si spande un inno di pace e di amore fraterno: sono le suore dell’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa che gestiscono l’orfanotrofio di don Giulio Facibeni, ospitato nei locali della nobile residenza. E gli ippocastani, i lecci e i cedri che da secoli abitano il suo parco, conoscono il segreto celato da quelle antiche mura: tra le voci dei piccoli ospiti, ci sono le voci dei fratellini Cesare e Vittorio Sacerdoti e di Elio, profugo dalla Grecia. E che segreto sarebbe? Il mondo è pieno di orfani e la guerra ne fa sempre di più. Sì, ma quei bimbi sono ebrei e, se possibile, per loro quella guerra è ancora più brutta. Ma Villa Forini-Lippi e i suoi abitanti fanno il miracolo e i tre bimbi scampano alla deportazione e all’olocausto. Non c’è posto migliore di un luogo con una bella storia per custodire altre storie: le storie narrate dalle migliaia di volumi conservati nella villa Forini-Lippi, la Biblioteca Comunale di Montecatini. Ed ancora oggi, le fronde dei suoi ippocastani, dei suoi lecci e dei suoi cedri raccontano di una meravigliosa Valdinievole, ricca di storie meravigliose.