Daniele Sorbello: dalla Valdinievole al campionato di serie B

apr16_entellaUn piccolo miracolo sportivo: è quello dell’Entella, squadra di Chiavari, in Liguria, che nel 2014 si è resa protagonista di una clamorosa quanto storica promozione in serie B, la prima della sua storia, dopo anni pas­sati sui campi di serie C ed Eccellenza. In questo miracolo sportivo, che con­tinua ancora oggi con l’Entella stabil­mente in serie B, c’è anche un “pezzo” di Valdinievole: Daniele Sorbello, val­dinievolino doc, è il preparatore atleti­co di questa squadra. Il suo è un lavoro fondamentale per mettere in condizio­ne i giocatori biancocelesti di giocarsi la vittoria in un campionato difficilissimo come quello di serie B. Incontro Danie­le nel suo studio Pilates di via Empole­se a Monsummano. «Il mio è un lavoro delicato – racconta Sorbello –, si trat­ta di far star bene il fisico ma anche la testa dei giocatori. Sono un loro con­fidente: tra me i giocatori deve scatta­re un rapporto di fiducia reciproca per allenarsi al meglio». Daniele Sorbello è un istruttore di ginnastica posturale, meglio conosciuto come “pilates”. I suoi studi su questa disciplina vengono, per la prima volta nel calcio professionisti­co, applicata nella preparazione atleti­ca dei giocatori. «Nel calcio, anche nel­le categorie più alte, ci si allena come vent’anni fa, non è cambiato quasi nul­la. Sono contento di aver portato una ventata nuova all’interno degli allena­menti: non conta solo correre, ma an­che star bene fisicamente e farsi meno male». I giocatori cosa ne pensano di questa innovazione negli allenamenti? «Il pilates viene molto apprezzato dai giocatori che alleno. Succede perchè si sentono più in forma, resistono meglio alle sollecitazioni muscolari e agli infor­tuni: si allenano tutti volentieri».

Come ti è venuta la passione per il cal­cio e lo sport? «Da ragazzino giocavo a calcio ed ero arrivato a buoni livelli co­me difensore centrale ma poi ho dovu­to interrompere il calcio giocato per un infortunio. Ho studiato all’Isef di Firen­ze (Istituto superiore di Educazione fisi­ca – n.d.R.) e mi sono appassionato al­la disciplina del pilates. Non potevo più giocare ad alti livelli ma potevo allena­re ad alti livelli. La mia carriera è iniziata nel 2000, quando ero preparatore del­la Pistoiese. Da lì ho cominciato a fare, accompagnando il mio collega ed ami­co Alfredo Aglietti che fa l’allenatore, e non ho più smesso…».

Secondo te una squadra, con tutto il ri­spetto, “provinciale” come l’Entella può arrivare ad alti livelli? Le provinciali pos­sono ancora vincere nel calcio? «Non esiste nessun complotto che vieti ad una squadra provinciale di vincere. E’ una mera questione di soldi: i giocato­ri più bravi fanno la differenza e solo le squadre di un certo livello se li possono permettere. E’ un meccanismo sempli­ce ma piuttosto radicato, duro da cam­biare».

Hai un sogno nel cassetto? «All’Entella sto benissimo e mi piace il lavoro che faccio. Però, prima di chiudere la carrie­ra, vorrei essere preparatore atletico di una squadra di serie A. Ho allenato in tutte le categorie, ma la massima serie ha un fascino molto forte. Oltre a que­sto sogno, voglio portare avanti i miei progetti: continuare a studiare pilates ed applicarlo al calcio professionistico, oltre che nel mio studio di via Empo­lese». In bocca al lupo a Daniele e alla “sua” Entella!

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